Valorizzazione dei semi di origine locale
Tecniche di cura e conservazione dei semi per contribuire alla sfida della biodiversità delle colture in Kenya.
Scheda progetto
Titolo: Nakuru, Kenya: valorizzazione dei semi di origine locale e loro resilienza
Organizzazione: Fondazione Slow Food per la Biodiversità
Altri soggetti coinvolti: Università degli Studi di Pavia
Paese di intervento: Kenya (Contea di Nakuru)
Ambito di applicazione: Alimentazione e Agricoltura Sostenibile
Status: concluso
(data di inizio: 01/10/2021 – data di fine: 31/07/2022)
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG):
- 12 – Consumo e produzione responsabile
- 15 – Vita sulla terra
In breve
La pandemia Covid-19 ha sottolineato ancora di più la necessità di garantire alle comunità locali sicurezza e sovranità alimentare. Il progetto parte dal presupposto che migliorando le tecniche di cura e conservazione dell’input necessario per la produzione del cibo, ovvero i semi, si contribuisce a risolvere la sfida della biodiversità delle colture in Kenya. Garantire la sovranità dei semi significa rafforzare la resilienza delle comunità locali oltre che promuovere la conservazione della biodiversità e le conoscenze tradizionali. Promuovendo un’agricoltura sostenibile che si basa su varietà locali e colture resilienti al cambiamento climatico, il progetto mira anche ad aumentare la consapevolezza riguardo alla ricaduta positiva sulla salute degli individui e della comunità, cercando di contrastare le attuali dinamiche della domanda e dell’offerta di mercato che continuano a dare pochissima attenzione ai prodotti agroecologici.
Obiettivi
In Kenya, l’agricoltura di piccola scala occupa oltre il 60% della forza lavoro e contribuisce al 24% del PIL. Nakuru è una delle 47 contee del Kenya situata nella ex Provincia della Rift Valley con oltre due milioni di abitanti (censimento 2019). L’area è particolarmente vocata all’attività agricola e una prevalenza di agricoltura promiscua (colture da foraggio e per l’alimentazione umana) dove mais, fagioli, patate e frumento irlandese, frutta, verdura e fiori sono le coltivazioni più diffuse. I principali allevamenti zootecnici comprendono bovini, pollame, ovini e caprini.
Le diverse sfide che esistono includono: cambiamento climatico, ridotti investimenti locali e del governo nazionale, ambiente politico sfavorevole, prezzi bassi e valore aggiunto limitato dei prodotti agricoli, accesso al mercato.
Slow Food Kenya (l’associazione locale di Slow Food basata nel capoluogo della contea, Nakuru) coinvolgerà nel progetto la sua rete di progetti (450 orti, 8 Presìdi, 1 Mercato della Terra) e relative comunità di produttori. Il progetto si concentrerà in particolare sulle comunità indigene Maasai e Ogiek presenti nella contea di Nakuru e un’attenzione particolare sarà data ai piccoli agricoltori (con una capacità massima di 2 ettari di terreno). Essi praticano per lo più un’agricoltura mista, che include la coltivazione di colture locali e l’allevamento di bestiame. L’agroecologia è al centro delle attività, combinando la scienza con la conoscenza indigena tradizionale.
Team
- Andrea Mondoni, Professore Associato di Botanica Ambientale e Applicata con competenze in ecologia e longevità del seme e conservazione ex situ in seed banks;
- Rossella Bazzano, Tecnico dell’Unità Scienza dell’Alimentazione – Dipartimento Sanità Pubblica, con ruolo di supporto dell’attività di nutrizione e food knowledge Incubatore;
- I3P supporterà UniPV nella realizzazione di analisi di mercato nel contesto del Kenya, strategia “go-to-market” e sviluppo del Progetto pilota, modello di Revenue e piano finanziario che definirà la sostenibilità del Progetto nel breve e lungo termine.
Consulenti:
- Filippo Ticozzi, si occuperà della produzione dei video tutorial da utilizzare per le formazioni;
- Fiona White, voce dei video tutorial (speaker);
- Andrea Bianchi, per realizzare un monitoraggio tecnico in loco per conto dell’Università di Pavia.
Tesi di laurea
A luglio 2022, Daniela Calzoni si è laureata in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Pavia con la tesi sperimentale dal titolo “Improving seed conservation in developing countries” (relatore: Prof. Graziano Rossi, correlatore: Dott. Francesco Ferrari), nata come contributo al presente progetto “Valorizzazione dei semi di origine locale in Kenya”.
La parte introduttiva della tesi presenta il contesto della Contea di Nakuru per quanto riguarda tradizioni, usi e persone. A seguire, la descrizione generale del progetto e della parte di seed conservation. Il contributo fondamentale deriva dall’esperimento con il ”metodo drum e silica gel” per disidratare le sementi che – una volta testato e risultato funzionale – è stato scelto come metodo principale da adottare in Kenya. Oltre a queste parti di introduzione e sperimentazione, sono spiegate anche tutte le altre fasi del progetto a cui Daniela Calzoni ha preso parte, come la fase di training e la realizzazione dei relativi materiali didattici e delle videolezioni con le istruzioni su come trattare le specie e sementi.
A settembre 2022, Daniela Calzoni ha iniziato il Master in Plant Sciences (specializzazione Plant Breeding) alla Wageningen University & Research nei Paesi Bassi.
Coopen
Il progetto è stato selezionato a luglio 2021 nell’ambito del percorso Coopen dedicato all’alimentazione e agricoltura sostenibile. Coopen è un percorso partecipativo promosso da Innovazione per lo Sviluppo, programma di Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo con l’obiettivo di favorire l’innovazione nel settore della cooperazione internazionale allo sviluppo. Coopen si avvale del supporto tecnico di Cariplo Factory, Tiresia, JengaLab ed Effecinque.